MOEBIUS , IL NUOVO INTRATTENIMENTO ENOGASTRONOMICO A MILANO

 

 

ottobre 2019 - Moebius, nome liberamente ispirato al celebre fumettista francese, all'anagrafe Jean Giraud, ha aperto a Milano alla fine di luglio e già sta dettando tendenza con la sua proposta di “intrattenimento enogastronomico” firmato dallo chef Enrico Croatti, definito da molti «uno dei migliori talenti d’Italia».

Il locale è ubicato in via Cappellini 25, nel dedalo di vie sempre più cool tra via Vittor Pisani e corso Buenos Aires, ed è diviso in due anime gastronomiche (un Tapa Bistrot e un’Osteria Gastronomica, a cui si aggiunge anche l’anima di cocktail bar).

La proprietà di Moebius è della famiglia Querci, senese, e a capitanare Moebius c’è il figlio 27ennne Lorenzo. Oltre a lui e allo chef Croatti, a orchestrare Moebius ci sono Luca Pilia (sous-chef), Filippo Arrighi (sommelier) e da Marco Siclari (barman).

Il locale sorge in un ex deposito di tessuti, su una superficie di 700 metri quadrati per 12 metri di altezza, con una specie di piattaforma sospesa in aria, una sorta di navicella spaziale dalla struttura architettonica impressionante, sospesa a 4 metri dal suolo. Sotto invece, ai piedi di un ulivo andaluso di 700 anni inserito in una spettacolare teca in vetro, c’è il Tapa Bistrot e Cocktail bar dove le esperienze dello chef fatte in Spagna, Francia e Stati Uniti, si declinano in forma di tapas alla spagnola e si accompagnano ai cocktail di Marco Siclari (che già stanno conquistando i palati più raffinati della Milano da bere) e musica jazz dal vivo.

Moebius ha anche un palco per ospitare concerti, un ampio spazio veranda e, grazie alla collaborazione con Massive Music Store, anche un punto vendita di vinili dal fascino intramontabile.  In totale Moebius dispone di 120 coperti al piano terra (Tapa Bistrot e Cocktail Bar) e 30 coperti all’Osteria Gastronomica, è aperto 7 giorni su 7, da mezzogiorno a dopocena.

LO CHEF

Riminese classe 1982, Enrico Croatti vanta un curriculum che lo ha visto volare a Los Angeles per lavorare all'Angelini Osteria di Gino Angelini, poi in Spagna all’Akelarre con Pedro Subijana, tre stelle Michelin di San Sebastian; in Francia al Les Terrasses de Lyon del Villa Florentine di Lione, quindi tornare in Italia al Grand Hotel Miramonti Majestic di Cortina d’Ampezzo e pi tornare in Francia, a Lione, con Paul Bocuse a l’Auberge du Pont de Collonges. Un golden boy che illumina di stelle tutte le cucine di cui prende le redini: la prima l’ha conquistata nel 2013 a Madonna di Campiglio come executive chef del Dolomieu, dove ha firmato la carta per 10 anni fino al 2018, la seconda è arrivata lo scorso anno come chef dell’Orobianco di Alicante (progetto spagnolo che seguiva dal 2015), primo ristorante di cucina italiana a ricevere il riconoscimento in terra iberica. Ora la realizzazione del suo più grande (per ora) sogno nel cassetto, che cullava da tempo: arrivare a Milano.

IL MENU DELL’OSTERIA GASTRONOMICA

Moebius, come detto, richiama alla memoria un autore d'avanguardia, sperimentale, un po’ folle, capace di ridisegnare un mondo: «È quello che voglio fare anch'io – spiega Croatti –, ossia proporre un concetto nuovo di cucina, ritornando alle mie origini romagnole, quindi all'idea di osteria, ma contemporanea e gastronomica». Trenta posti a sedere e uno chef table capace di ospitare fino a 8 persone, per un’esperienza gastronomica ancora più stretto contatto con il genius loco del giovane talento romagnolo. Il menu dell’Osteria Gastronomica è un inno alla cucina italiana, con cui la fantasia e l’esperienza di Croatti giocano in ogni piatto con risultati sorprendenti, che sfiorano l’avanguardia. Il tutto con un pizzico di sensualità e quel savoir fair tipico della Romagna. Quello dell’Osteria Gastronomica sarà un menu dinamico e in continua evoluzione, qui di seguito un esempio:

 

HISTOIRE D’UNE IDEE

La tripla evasione del calamaro

Testa di pesce in brodetto tra Rimini e Tokio

Testa di maiale con mela abbrustolita come faceva mio nonno

Cassone romagnolo con triglie di scoglio alla cacciatora

Pappa al pomodoro senza tempo

IL FALLICO FOLLE (titolo di un’opera del fumettista Moebius)

Crudo alla riminese un po' fusion

Cile / Messico / Giappone

L’INCAL

Ho fatto un casino con l’ossobuco!

Cappelletti in brodo di gallina e calamaretti al timo

Vi faccio le lasagne verdi, ma non dite nulla a mia mamma

INSIDE MOEBIUS

Carne alla brace

Sogliola in graticola con erbe di campo

Zuppa di pesce abbrustolita

Passione per la mora romagnola, vietato ai minori di 18 anni

Capriolo al lardo e mirtilli

ALBERO MATER

Tiramisù di mamma Franca

Mandorle in fiore

Cioccolatino

Biscotto al cioccolato, sale e lampone. Digestivi

IL MENU DEL TAPA BISTROT

Luogo d’incontro fra tradizioni culinarie, il Tapa Bistrot è cucina dinamica con piatti di portata e tapas all’insegna della condivisione: aperto dalle 12 fino alle 23, il Tapa Bistrot indossa più vesti nel corso della giornata: menu dinamico per il pranzo, merenda pomeridiana e carta serale per una cena nel cuore di Milano che combina tapas a piatti principali. Lo spazio si compone di tavolini con poltrone e divanetti, tavoli con sedute ordinarie e un social table conviviale da 26 coperti.

A pranzo si possono trovare proposte che spaziano da Fregola, gazpacho di ceci e vongole alla Chicken cotoletta from Los Angeles to Milano, dagli Spaghetti ai pomodori alla Caprese con burrata ed erbe, nonché golosissimi dolci come il Bouquet di frutti rossi e cioccolato, il Semifreddo ai pistacchi, wasabi e frutto della passione o la Panna cotta al mango, pesca noce, vaniglia, zafferano e lime.

Nel menu sono presenti anche piatti vegetariani e vegani, mentre il pane di Moebius è preparato da Pavè, laboratorio artigianale di pasticceria che utilizza lievito madre e una cottura su pietra.

Durante il pomeriggio si possono gustare toast gourmet, torte fatte in casa e spremute, mentre la sera si apre il mondo tapas con una serie di proposte assolutamente accattivanti: Crocchetta di calamari al nero, acciughe e timo; Cozze alla birra non filtrata; El ceviche fatto dal mio cuoco peruviano; Porchetta “Tobiko”; Burrito messicano (una melanzana che va a raccogliere un ripieno di calamari). Nei “Piatti tra tradizione e modernità” si trovano, ad esempio, Il maiale al pascolo, gli Agnolotti di ossobuco, il Filetto di manzo in metamorfosi, il Tonno rosso alla giapponese con maracuja e purè allo yogurt. Tra i dessert, da non perdere il Tiramisù di mamma Franca.

IL MENU DEL COCKTAIL BAR

Dall’aperitivo al dopo cena, il Cocktail Bar è miscelazione creativa ed esecuzione di grandi classici. Basta scorrere la lista firmata dal talentuoso Marco Siclari per rendersene conto: METABARONE è un long drink a base di Bitter Campari, gin infuso alla salvia, vermouth bianco, angostura, assenzio, timo, essenza di chiodi di garofano, polvere di barbabietola; GOLEM accende i sensi con un mix di Blended rum, overproof rum, Falernum, lime, pompelmo, sciroppo alla cannella, aromatic bitter, assenzio; KOLBO-5 è invece fatto con Aperol infuso al timo, birra bionda, limone; IL GIARDINO DI EDENA è un intrigante proposta fatta con Gin infuso al basilico, sakè, bitter allo yuzu, essenza di lavanda, Matcha; NAUSICAA (tra i cocktail più originali in carta) stupisce con una miscelazione di Tequila, caviar lime, zucchero in acqua di mare, foglie d’ostrica, jalapeño, sale nero delle Hawaii; JERRY CORNELIUS è un cocktail a base di Gin, Creme de Figue Edmond Briottet, lime, salvia, zenzero, assenzio; LUZ DE GARRA accende i sensi con ingredienti come Tequila, miele, spremuta di lime, sedano essiccato, vodka infusa al peperoncino; ALBERO MATER propone un mix di Vodka infusa al kaffir, Mixturae, zenzero, spremuta d’arancia,spremuta di lime, miele, essenza di mandarino; IL SOGNATORE conquista con Mezcal, spremuta d’arancia, Grand Marnier e Velluto; ARZAK seduce a colpi di Vodka infusa al pepe lungo del Bengala, sciroppo al caffè, pompelmo rosa, albume, tè Lapsang. E se non siete nel mood giusto per assaggiare nessuno di questi cocktail, c’è COMFORT ZONE, ovvero la possibilità di ordinare il vostro drink del cuore.

IL LOCALE

Un suggestivo ex magazzino tessile di 400 metri quadrati, pilastri in cemento e pareti in mattone a sostenere un soffitto che arriva fino 10 metri di altezza: è questo lo spazio industriale che rinasce oggi come Moebius, un concept-restaurant a due passi dalla Stazione Centrale di Milano. Materiali industriali come il ferro e il cemento, oggetti vintage accostati a elementi architettonici contemporanei, questa la formula adottata dai progettisti dello studio fiorentino Q-bic che hanno curato il progetto architettonico e di allestimento, che spiegano: «Abbiamo cercato di conservare il fascino industriale del posto, la sfida principale stava nel riempire in modo equilibrato uno spazio così grande e vuoto, creando spazi intimi e riservati. L’elemento più importante e impegnativo è senza dubbio la piattaforma sospesa al centro della sala, avvolta da pareti in vetro appare come un acquario di 60 metri quadrati sospeso nel vuoto. Inoltre abbiamo cercato di creare un ambiente contemporaneo, architettonicamente pulito e rigoroso che dialogasse con un arredamento più caldo e romantico, un atmosfera che facesse sentire il cliente a proprio agio, invitandolo a restare in qualsiasi momento del giorno, per mangiare certo, ma anche leggere, studiare e ascoltare musica».

L’osteria gastronomica aprirà al pubblico a partire dal 30 ottobre. Prenotazioni a partire dal 20 ottobre.

www.moebiusmilano.it