Galleria Fumagalli, Milano: dal 17 gennaio al 18 aprile 2020 STEFANO SCHEDA NUDO, MANI IN ALTO! NAKED, HANDS UP!
gennaio 2020 - Galleria Fumagalli presenta, giovedì 16 gennaio, la prima mostra personale in galleria di Stefano Scheda (Faenza, 1957). “Nudo, mani in alto! Naked, hands up!” è un invito a riflettere sul concetto di nudità tra storia dell’arte e social network. Opere di nuova produzione assieme a lavori storici sono presentati in un percorso installativo, in ricercata penombra, che includerà anche la sera dell’inaugurazione un’azione performativa dal titolo INERTE/INERME.
«Perché nessuno si scandalizza di fronte ai Bronzi di Riace, perché nessuno urla all’orrore di fronte al David di Michelangelo o ai nudi maschili dell’arte neoclassica mentre Same same but different, l’opera di Stefano Scheda con due uomini nudi che si salutano uscendo dall’acqua, crea tanto scompiglio in chi la vede? Perché è oscurata dai social? Perché dà vita a pubbliche proteste?». Queste le domande che hanno sollecitato l’invito a Stefano Scheda a presentare un progetto espositivo per gli spazi della Galleria Fumagalli e che introducono il testo di Angela Madesani – raccolto insieme ad altri contributi in una pubblicazione in corso di realizzazione.
Il lavoro di Stefano Scheda è spesso caratterizzato dall’uso del nudo, inteso non in chiave erotica o voyeuristica ma nelle sue implicazioni sociali. Il titolo della mostra “Nudo, mani in alto! Naked, hands up!” fa quindi volutamente riferimento a un corpo esposto alle sue fragilità e alle complessità della vita, un corpo che non è protetto neanche da un abito che lo sostenga. «Siamo tutti nudi nella fragilità fisica e spirituale, senza la certezza di una fratellanza» - precisa Stefano Scheda. La nudità si osserva, infatti, nel primo incontro con l’opera ma non si esaurisce nella sua esposizione, costituendo solo il primo livello di messa in scena della condizione umana. Chi osserva è invitato a interrogarsi e a testare la propria soglia di tolleranza di fronte alla visione di una nudità che, colta dallo sguardo ironico dell’artista, restituisce un’immagine sublimata e archetipica del corpo.
In mostra il video Meteo (2004), presentato per la prima volta allo ZKM Center for Art and Media di Karlsruhe nel 2006: corpi nudi di uomini e donne, non completamente a fuoco, appaiono fermi su un bagnasciuga con degli specchi rotondi all’altezza del ventre. Due fattori di disturbo, la luce del sole riflessa dal vetro e il suono di mitragliatrici proveniente da una capsula spaziale, agiscono sulla scena creando un effetto irritante e di estraniamento. Se in quest’opera la nudità è evocatrice del limite umano di fronte alla grandezza degli eventi storici e naturali, nel dittico fotografico Same same but different (2018) è colta nella sua purezza e innocenza, immortalando i corpi là dove il mare incontra la terra. Fuori e dentro questo limite, l’acqua simboleggia per l’artista la speranza di una rinascita, come evoca anche il titolo della scultura Terramare (2015), realizzata con uno pneumatico e una camera d’aria. La precarietà dell’esistenza è espressa ugualmente dall’immagine fotografica ritratta in Figura 1 (1996), un corpo nudo che pare abbandonarsi alla vita: “mani in alto”.
La mostra sarà accompagnata da una pubblicazione con testi di diversi autori, tra i quali Angela Madesani (storica dell’arte e curatrice) e Matteo Bonazzi (filosofo e piscoanalista).
Ai visitatori sarà proposto un questionario ideato da Matteo Bonazzi per un’indagine sociologica sui temi trattati in mostra.
GALLERIA FUMAGALLI
Via Bonaventura Cavalieri 6, 20121 Milano
Dal martedì al sabato dalle 11 alle 19
Info: +39 02 36799285 | Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. | www.galleriafumagalli.com