PUNTA DELLA DOGANA, Venezia: dal 24 marzo 2019 al 15 dicembre 2019 "LUOGO E SEGNI" a cura di MOUNA MEKOUAR, MARTIN BETHENOD
marzo 2019 -“Luogo e Segni”, ideata da Mouna Mekouar, curatrice indipendente, e Martin Bethenod, Direttore di Palazzo Grassi – Punta della Dogana, è la settima esposizione presentata a Punta della Dogana dalla sua apertura come spazio espositivo, avvenuta nel 2009, dieci anni fa.
Prendendo il titolo dall’opera di Carol Rama, presente nel percorso della mostra, “Luogo e Segni” riunisce un centinaio di opere di 36 artisti. Sono 17 gli artisti presenti per la prima volta nell’ambito delle esposizioni della Pinault Collection a Venezia, tra i quali Berenice Abbot, Liz Deschenes, Trisha Donnelly, R. H. Quaytman... Tra loro anche tre artisti che hanno partecipato al programma di residenza d’artista promossa dalla Pinault Collection a Lens: Lucas Arruda, Hicham Berrada e Edith Dekyndt.
“Luogo e Segni” invita ad attraversare un paesaggio interiore dove natura, creazione artistica e poesia si intrecciano, ispirati agli scritti dell’artista e poetessa Etel Adnan, con la quale numerosi artisti in mostra intrattengono una profonda complicità. Come eco della sua poesia, che evoca il carattere apparentemente sfuggente degli elementi naturali, l’esposizione mette in scena i cambiamenti d’atmosfera e le trasformazioni ambientali che interessano Punta della Dogana: il chiaro e lo scuro, l’azzurro del giorno e il buio della sera, la luce e i suoi bagliori, il vento e il mare, i suoni e i profumi.
La memoria dei luoghi è uno dei leitmotiv di “Luogo e Segni”. Memoria di altri progetti espositivi, come “Garden of Memory” che nel 2018 presentava gli artisti Etel Adnan, Simone Fattal e Robert Wilson al musée Yves Saint Laurent marrakech di Marrakech.
Memoria visiva, ma anche memoria auditiva, olfattiva, tattile, musicale, letteraria. Memoria di città, come Beirut, New York, Rio de Janeiro, Lahore, Sarajevo. Memoria di Venezia e delle sue tante epoche sovrapposte. Memoria di Punta della Dogana, con le opere emblematiche di Felix Gonzalez-Torres, Roni Horn, Sturtevant, Tatiana Trouvé, Rudolf Stingel, Nina Canell… che tessono dei legami tra “Luogo e Segni” e le precedenti mostre della Pinault Collection, mettendone in luce echi e risonanze.
Un altro tema che si intreccia con i precedenti è quello delle affinità elettive tra gli artisti, in particolare quelle che legano Etel Adnan a numerosi artisti presenti in mostra, siano esse relazioni di ammirazione e di ispirazione reciproca, o più intime, di amicizia e amore. Le “conversazioni” di Roni Horn e Felix Gonzalez-Torres, di Simone Fattal ed Etel Adnan, di Liz Deschenes e Berenice Abbot, di Tacita Dean e Julie Mehretu, di Philippe Parreno ed Etel Adnan, le opere nate dalla collaborazione di Anri Sala e Ari Benjamin Meyers, di Charbel-joseph H. Boutros e Stéphanie Saadé, disegnano la geografia implicita di una famiglia di pensiero, di una comunità di individualità emerse da orizzonti diversi, ma abitata dalla poesia.
La poesia occupa un posto centrale nel progetto di “Luogo e Segni”, a partire proprio dai versi di Etel Adnan, ma anche di Emily Dickinson fino alle composizioni di Ibn Arabi, Federico Garcia Lorca, Ezra Pound, Fernando Pessoa, Susan Howe, Philippe Jaccottet, Giorgio Caproni… scelti dagli artisti in mostra in relazione alla loro opera e pubblicati in catalogo. Per info www.palazzograssi.it
foto 1: Sturtevant Felix Gonzalez-Torres America America, 2004,Pinault Collection