Milano, Fondazione Stelline: 17 dicembre – 15 febbraio 2015 "VANESSA WINSHIP"
 
dicembre 2014 – dal 17 dicembre al 15 febbraio 2015  la Fondazione Stelline presenta la personale di Vanessa  Winship  organizzata  dalla  Fundación  Mapfre  di  Madrid:  oltre  100  fotografie  in  bianco  e nero ripercorrono  attraverso  un’ampia  panoramica  tutta  l’opera  dell’artista,  dall’inizio  della  sua  carriera, giovane fotografa nei Balcani, fino ai suoi ultimi lavori ad Almerìa. 
Vanessa  Winship  è  un’artista  polivalente,  i  cui  lavori  analizzano  la  profondità  dei  temi  della  frontiera dell’identità, della vulnerabilità e del corpo, il tutto in uno spazio geografico ricco di intensità ed emozioni, dove l’instabilità dei confini va di pari passo con il mutare dell’identità storica contemporanea.  Le  sue  serie  offrono  uno  spunto  di  riflessione  su  come  il  corso  della  storia  riesca  a  modellare  le forme  del  paesaggio  e  a  lasciare  il  segno  sui  corpi  dei  suoi  abitanti,  ma  anche  sulle  loro caratteristiche e sui loro gesti. Il viaggio e i suoi incontri con l’”altro” sono temi fondamentali della sua vita e della sua fotografia. Un paesaggio umano, che si impone sui conflitti politici e sociali ed emerge tra le rovine di mondi in decadenza. Un recente passato (edifici, sculture commemorative e mezzi di trasporto) procede in direzione opposta alle persone che si muovono tra di esse. La Winship descrive la componente mitica e leggendaria di questi luoghi e allo stesso tempo li destabilizza. Vengono certamente evocati gli eventi storici che hanno segnato queste regioni, ma la Winship pone l’enfasi più alta sulla microstoria di ognuna di esse: le attività del tempo libero, gli interni delle scuole, le condizioni di lavoro e le diverse forme di socializzazione e di culto religioso. Le fotografie realizzate fino al 2011 tracciano una mappa personale dei confini dell’Europa e dei loro  punti  di  contatto  con  l'Asia.Il  suoparticolaremetodo  di  lavoro  ha  datoorigine  a  serie  come “Imagined  States  and  Desires:  A  Balkan  Journey”,  “Black  Sea:  Between  Chronicle  and  Fiction”,  “Sweet Nothings:  Schoolgirls  of  Eastern  Anatolia”  e  “Georgia.  SeedsCarried  by  the  Wind”,  che  uniscono  spazio pubblico e privato, concentrandosi su un evento e sulla costruzione di un ritratto in posa.  
“Ospitare un’artista come Vanessa Winship è come fare un itinerario in un mondo che muta, nei confini e nella percezione storica dell’evoluzione –dichiara PierCarla Delpiano, Presidente Fondazione Stelline. Il tema del cambiamento alla vigilia di Expo2015 è particolarmente attuale nella Milano di oggi che diventa metropolitana. Come si intuisce nel dibattito culturale: grandi eventi, contaminazione, apertura. Grazie alla Winship  abbiamo  la  possibilità  di  vedere  ritratta  la  storia  che  cambia  nei  confini  e  nell’identità, particolarmente contestuale al momento storico che viviamo”. 
Nel 2011, la Winship è stata la prima donna a ricevere il prestigioso premio Henri Cartier-Bresson per la fotografia. Il suo progetto vincente è stato “Shedances on Jackson. UnitedStates”, una serie che si concentra  sui  segni  del  declino  dell’American  Dream,  visibile  sia  sulla  superficie  della  terra  che  nelle caratteristiche  umane  e  nel  linguaggio  del  corpo.  Nel  2014,  su  incarico  della  FUNDACIÓN  MAPFRE,  la Winship  si  è  recata  ad  Almería  (Spagna),  per  rappresentarne  la  notevole  diversità  geografica,  lo sradicamento  e  la  storia  fatta  di  alterne  vicende.  Questi  ultimi  due  progetti  rivelano  una  progressiva scomparsa  delle  forme  umane  e  l'emergere  di  un  paesaggio  che  diventa  eloquente  attraverso  il  suo apparente silenzio e la sua immobilità. Il senso di un territorio di frontiera, la vulnerabilità della terra e il peso  del  passato,  suggeriti  dalla  serie  “Almería.  Where  Gold  WasFound”,  mettono  questa  regione  in connessione con le altre parti del mondo su cui si è posato lo sguardo fotografico di Vanessa Winship.
Vanessa Winship (nata a  Barton-upon-Humber, Regno  Unito, nel 1960)  è  oggi uno  dei  nomi più acclamati della 
fotografia  internazionale.  Il  suo  stile  non  è  meramente  documentario,  ma  si  concentra  su  temi  quali  la  frontiera, l'identità, la vulnerabilità e il corpo. Sin dagli anni ’90, la Winship ha lavorato in diverse aree geografiche, tra cui i Balcani, il Mar Nero e il Caucaso, che nell'immaginario collettivo sono luoghi associati all'instabilità e ai tempi oscuri del recente passato e alla mutevolezza dei confini e delle identità.  
VANESSA WINSHIP
opening 16 dicembre ore 18.30 
17 dicembre – 15 febbraio 2014
Milano, Fondazione Stelline 
Corso Magenta 61 
Orario: martedì / domenica, 10 – 20 (chiuso lunedì) 
Biglietti: intero € 6; ridotto € 4,50; scuole € 2 
Info: 0245462.411; www.stelline.it