1920-2020: Toscanini, una storia lunga 100 anni


febbraio 2020 -Il 2020 è un anno di celebrazioni per Toscanini. L’azienda compie 100 anni. Una storia costellata da successi che è innanzitutto la storia di una famiglia e di una passione, quella per la ricerca e per la bellezza intesa come equilibrio e armonia nei prodotti così come nelle relazioni.
Nata nel 1920 con il bisnonno Giuseppe Toscanini in Valsesia (Piemonte), cresciuta con il nonno Giovanni e diventata una realtà imprenditoriale moderna con il padre Ettore, dagli anni ’90 Toscanini è sotto la guida dei figli Giovanni e Federica. Quattro generazioni che si sono avvicendate, mantenendo intatta la voglia di sperimentare e l’amore per le cose fatte bene.

Oggi Toscanini è un brand riconosciuto a livello internazionale per la qualità e il design dei prodotti. I portabiti e le soluzioni per appendere capi di abbigliamento, accessori e scarpe sono utilizzati nelle boutique e negli atelier delle più importanti maison di moda, nei guardaroba di abitazioni private e negli yacht e hotel più esclusivi in tutto il mondo.
Sguardo internazionale, ma cuore italiano. L’intera produzione Toscanini viene realizzata esclusivamente e orgogliosamente a Isolella di Borgosesia, dove ha sede l’azienda. Per Toscanini il made in Italy non è una semplice etichetta, ma è una dichiarazione di qualità e artigianalità. Obiettivi che la quarta generazione Toscanini si impegna ogni giorno a raggiungere, facendo proprie le parole del padre Ettore: “Ci vorrebbe un plûch in più” (un pelucco in più)”, ovvero la tendenza a fare sempre meglio per raggiungere grandi obiettivi.
La storia
La storia di Toscanini e la passione per il legno cominciano con Giuseppe Toscanini, che nel 1900 avvia un commercio di legnami a Isolella di Borgosesia.
Fondata nel 1920 l’allora “Toscanini Giovanni e figli” avvia la produzione di coltelli e ne brevetta un modello nel 1933.
È però nel secondo dopoguerra che si delinea l’attuale volto dell’azienda. Ettore Toscanini, secondogenito di Giovanni, produce nel 1948 la prima commessa di portabiti, destinata a La Rinascente di Milano.
Il successo è tale che nel giro di qualche anno i portabiti di Toscanini vanno oltreoceano, dove vengono esposti nei più eleganti department store americani. Mentre negli anni ’60, con il boom economico, l’azienda amplia l’offerta di portabiti e propone anche indossatori da camera, portabiti da muro e sedie a sdraio.
Negli anni ’70 la creatività Toscanini si esprime con la produzione di zoccoli in legno. Modelli anatomici e fashion, in faggio e ontano, in sughero ma anche in materiali esotici come la wawa, interpretano lo stile hippie del tempo, raggiungendo picchi di vendita di 500.000 paia a stagione.
Un’ulteriore svolta avviene a metà anni ’80, quando Toscanini si apre al mondo dell’alta moda. L’inizio del nuovo corso è segnato dalla collaborazione con la prestigiosa maison di moda Valentino, per la quale viene prodotto un portabito battezzato con il nome del grande stilista.
Da lì le collaborazioni con i brand di moda si susseguono e Toscanini progetta i portabiti insieme a interior designer, visual merchandiser e architetti di fama internazionale.

Nel 1985 Toscanini, con l’ingresso di Giovanni in azienda, introduce il legno di cedro rosso. L’essenza, apprezzata soprattutto in America, permette all’azienda valsesiana di entrare nei negozi più prestigiosi, come Williams-Sonoma e Bloomingdale’s, e nelle case di personaggi illustri come il fondatore di Microsoft Bill Gates che ordina una fornitura personalizzata di portabiti.
Negli anni ’90 entra in azienda Federica, che insieme a Giovanni rappresenta la quarta generazione della famiglia. L’attitudine all’innovazione di Toscanini li porta ad affrontare nuove sfide. Sperimentano così l’uso del plexiglass, un materiale trasparente simile a un diamante che viene impiegato all’inizio per i portabiti delle boutique di JP Gaultier, progettate da Philippe Starck, per poi essere utilizzato in numerose altre collezioni e declinazioni.
Nel 2000 l’icona della moda milanese Pupi Solari sceglie i portabiti Toscanini per il celebre negozio, consigliando di riproporre un modello per bambini degli anni ’60: Marina. Partendo da questa linea, caratterizzata dal gusto rétro che ha avuto un grande successo, l’azienda amplia poi negli anni la proposta con nuove collezioni più moderne e attuali destinate ai più piccoli.
A seguire anche il mondo dell’abbigliamento intimo avrà una collezione dedicata.
Nel 2010 la produzione di portabiti Toscanini viene diversificata con la creazione della collezione “Interior”, destinata al mondo residenziale. Nello stesso anno nasce la piattaforma di e-commerce “Toscanini SuMisura”. Nell’epoca del bespoke la personalizzazione diventa, infatti, la parola d’ordine non solo per le grandi case di moda, ma anche per i guardaroba dei clienti privati. Toscanini risponde alla domanda offrendo portabiti per donna, uomo e bambino della giusta taglia e completamente personalizzabili.
Nel 2019 Toscanini conferma il legame con l’arte, già avviato nel 2013 con la partecipazione alla 54° Biennale d’arte di Venezia (installazione “Other Countries, other Citizenships” dell’artista Anila Rubiku). I portabiti dell’azienda vengono infatti esposti al MoMA Design Store di New York, all’interno del Pop-Up Shop di Fattobene (la piattaforma dedicata alla ricerca e promozione di oggetti iconici del design italiano).
Nel 2020: si celebrano i successi dei primi 100 anni e si continua a contribuire alla storia Toscanini.
Toscanini deve molto del successo a quell’attitudine alla sperimentazione iscritta nel DNA di famiglia. Un valore che permette all’azienda di essere sempre un passo avanti, realizzando prodotti unici.
Alla costante ricerca della qualità e dell’innovazione si accompagna una grande attenzione all’ambiente e alle persone. La sostenibilità è un valore che Toscanini sposa con convinzione fin dagli anni ’80, quando il “tema green” non era certo di moda.
È, infatti, nel 1986 che Ettore Toscanini rimette in funzione una storica centrale idroelettrica Valsesiana in disuso a cui seguiranno altri impianti ricondizionati fino alla costruzione della centrale all’interno del sito Unesco del Santuario di Oropa. L’energia pulita prodotta dall’acqua crea così vantaggio sia al territorio che all’azienda.
Un impegno in favore della sostenibilità che accompagna Toscanini fino a oggi. Per esempio, gli scarti di produzione del legno sono stoccati sin dagli anni ’70 nei due iconici silos verdi e impiegati per alimentare la caldaia che scalda gli uffici e lo stabilimento. Tutto il legno utilizzato nella lavorazione proviene da coltivazioni controllate e soggette a riforestazione nel rispetto delle normative e dell’ambiente. www.toscanini.it