LA FILIERA AVICOLA LOMBARDA PROTAGONISTA ALLA FIERA MILLENARIA DI GONZAGA
giugno 2019 - - Riflettori puntati sull’eccellenza della filiera avicola lombarda alla nuova edizione della Fiera Millenaria, in programma a Gonzaga (Mantova) dal 31 agosto all’8 settembre.
Tra le più longeve e antiche manifestazioni del settore agricolo - le prime testimonianze risalgono al 1490 - la Fiera Millenaria di Gonzaga è un appuntamento da sempre dedicato alla valorizzazione del mondo agricolo mantovano e lombardo. Con oltre 500 espositori, più di 100 eventi, oltre 100mila visitatori, la Millenaria è tra i più dinamici appuntamenti fieristici del panorama nazionale.
L’anteprima milanese della Millenaria, ospitata negli spazi di Identità Golose, è stata l‘occasione per annunciare le novità dell’edizione 2019 che contemplerà aree espositive e un ricco cartellone di iniziative dedicate ai protagonisti della filiera avicola lombarda, con ampio spazio alla divulgazione e all’informazione al pubblico.
"Il settore avicolo in Lombardia - ha ricordato nel suo intervento Fabio Rolfi Assessore all’Agricoltura, alimentazione e sistemi verdi - conta oltre 2.100 allevamenti avicoli che rappresentano il 10% degli allevamenti avicoli nazionali. I capi allevati in Lombardia sono circa 31 milioni (il 16% sul totale italiano) di cui il 46% orientato alla produzione di uova. Il 30% dei polli prodotti in Lombardia è “made in Brescia” con circa 13,5 milioni di capi, segue Mantova con circa 8 milioni, Cremona con 4 milioni e Bergamo con 3,8 milioni.
Qualità e leadership impongono oggi più che mai di promuovere un modello di sviluppo nel quale le diverse componenti della filiera siano integrate in un’ottica di informazione e trasparenza verso i consumatori, sicurezza e benessere animale, sostenibilità ambientale.”
Fiera Millenaria conferma la strategia di sviluppo e comunicazione intrapresa negli ultimi anni che fa dell’appuntamento di Gonzaga un punto di riferimento e stimolo per operatori e stampa del settore agroalimentare. “L’edizione 2019 - ha sottolineato il Presidente di Fiera Millenaria Giovanni Sala - intende inaugurare un nuovo importante percorso dedicato ad amplificare l’importanza strategica, i valori e la grande qualità della filiera avicola lombarda in partnership con le aziende che hanno scelto di sviluppare un dialogo sempre più diretto con il pubblico”.
Mario Crescenti, Presidente del Distretto della Filiera Avicola Lombarda e Vicepresidente Unaitalia (Unione Nazionale Filiere Agroalimentari Carni e Uova) ha messo in luce i punti di forza del Distretto istituito nel 2014 ricordando “il suo essere collettore fra i diversi interessi del settore, portando avanti quest’ultimi in modo proficuo; il superamento del dualismo, insito da sempre nella storia del settore avicolo: allevatore/ trasformatore. Infine, il confronto, fondamentale strumento di crescita e miglioramento e l’obiettivo di raggiungere una visibilità politica e un sempre maggior riconoscimento a livello istituzionale del settore avicolo lombardo.”
LA FILIERA AVICOLA ITALIANA CREA VALORE PER 8 MILIARDI DI EURO PARI A QUASI MEZZO PUNTO DEL PIL 2018
L’intervento di Mario Crescenti è stato l’occasione per ribadire il valore strategico di una filiera che a livello nazionale genera un fatturato di oltre 5,7 miliardi di euro e un valore condiviso di circa 8 miliardi: nel 2018 la filiera di pollo e carni bianche ha infatti determinato ricadute economiche e occupazionali per 7,9 mld, pari a quasi mezzo punto del PIL 2018 (0,45%). A rivelarlo lo studio Althesys - La filiera avicola crea valore per l’Italia - presentato il 20 giugno scorso a Roma durante l’assemblea nazionale di Unaitalia. Fonte : Relazione Annuale UNAITALIA | 20 giugno 2019
I dati confermano l’eccellenza dell’avicoltura italiana, l’unico comparto zootecnico che garantisce un prodotto e una filiera 100% made in Italy: dagli animali, nati e allevati in Italia, alla trasformazione, dalla logistica al prodotto finale.Si tratta di un settore che, considerata la forte vocazione locale delle aziende, non delocalizza la produzione, registra tassi stabili di accesso al lavoro e favorisce una forte integrazione sociale. A questo si abbina l’attenzione alla formazione e alla specializzazione del personale mirata ad assicurare la massima sicurezza dei prodotti.La filiera avicola è inoltre un’eccellenza italiana sostenibile, all’avanguardia, integrata in tutte le sue fasi. Anche gli allevatori sono cambiati: sono sempre più giovani, fanno formazione continua e sanno usare le nuove tecnologie.“Agricoltura 4.0 ed efficienza nella produzione finalizzata al benessere animale, alla sostenibilità ambientale e alla qualità di vita degli operatori. Questo è il presente dei nostri sistemi di allevamento” ha sottolineato Mattia Preti allevatore broilers, intervenendo sul tema dell’innovazione.Gli ultimi dati comunicati da UNAITALIA evidenziano come, in meno di 10 anni, il settore abbia fatto passi da gigante sul fronte del benessere animale, della sicurezza e della riduzione degli antibiotici (-80% rispetto al 2011). In soli sette anni, l’utilizzo di farmaci nell’avicoltura italiana si è ridotto da 5 a 1. Tutto questo mantenendo invariata la qualità e la sicurezza dei prodotti avicoli che arrivano al consumatore ed aumentando l’attenzione al benessere degli animali allevati.Motivi importanti per cui “comunicare la filiera e i suoi impegni sono, per gli operatori, una assoluta priorità - ha sottolineato Laura Facchetti responsabile comunicazione Avicola Alimentare Monteverde, una delle principali aziende italiane di produzione di carni avicole con sede a Rovato (Brescia) che opera nel settore dagli anni ’50 - Le fake news vanno contrastate veicolando una informazione positiva, autorevole e scientificamente corretta, che diffonda messaggi chiari e trasparenti su come si produce pollo in Italia e sull’elevato livello di qualità e sostenibilità raggiunto dal settore avicolo italiano. Persistono ancora pregiudizi duri a morire”.
GLI ITALIANI E IL POLLO, UN AMORE CHE CRESCE: PREPARATI AD ALTO CONTENUTO DI SERVIZIO TRAINANO I CONSUMI DOMESTICI (+9,3 IN VOLUME E +10% IN VALORE)
Il pollo è la carne più amata dagli italiani, che lo scelgono per la leggerezza, l’alto valore nutrizionale e il basso apporto calorico. Con il 35% degli acquisti domestici delle carni fresche, le carni avicole sono le più consumate nelle case italiane e registrano una crescita costante sia nei volumi che nella spesa (+0,6% i volumi e +3,6% sul 2017, elaborazione dati Ismea su dati Nielsen).I fan del pollo sono soprattutto al Sud (rappresenta 30% degli acquisti, +2,8% sul 2017), al Nord Ovest (26%) e Centro Italia (25%). A trainare i consumi delle famiglie italiane sono panati e preparati (+ 9,3% in volume e +10% in valore sul 2017): prodotti a maggiore valore aggiunto che vengono prediletti per facilità e velocità di preparazione.Tra i driver di consumo, la garanzia di acquistare sempre un prodotto 100% made in Italy, buono, sicuro e sempre freschissimo, grazie a una filiera integrata e ai controlli rigorosi in materia alimentare. A ciò si aggiunge la ricchezza nutrizionale delle carni bianche, salutari e adatte a ogni età consigliate dai nutrizionisti per l’apporto proteico e per i pochi grassi. Fonte : Relazione Annuale UNAITALIA | 20 giugno 2019
POLLO&C : CARATTERISTICHE NUTRIZIONALI
“Un adeguato consumo settimanale di carni bianche e uova fornisce un buon apporto di proteine di alto valore biologico oltre a vitamine e minerali indispensabili per il benessere dell’organismo” ha sottolineato durante il suo intervento Evelina Flachi, nutrizionista e specialista in Scienza dell’alimentazione.Elevato contenuto di proteine (23,3 grammi in un etto di petto di pollo, analogo a quello di tutte le carni, ma con uno spiccato valore biologico in quanto essenziali per la crescita); pochi grassi (soprattutto se si toglie la pelle) e in prevalenza favorevoli dal punto di vista nutrizionale (mono e polinsaturi, omega-6 e omega-3); ricchezza di componenti essenziali quali vitamine e minerali; leggerezza; elevata digeribilità.Sono tutte caratteristiche che consigliano il consumo di carni avicole e le rende particolarmente indicate in una dieta di qualità in età e in condizioni specifiche, come l’età pediatrica, la gravidanza, l’età geriatrica, lo sport.
I DATI DEL SETTORE UOVA : AUMENTA IL VALORE DEGLI ACQUISTI
Così come per le carni avicole, ancora di più la produzione di uova è stata influenzata da nuove dinamiche nei consumi, con una crescente domanda da parte dei consumatori di uova allevate a terra, quindi a maggiore valore aggiunto.
Nel 2018 il settore italiano delle uova ha prodotto 12 miliardi e 253 milioni di uova che conferma l’Italia come quarto produttore europeo dopo Francia, Germania e Spagna.Delle 208 uova pro-capite consumate nel 2018, il 68% è andato alle famiglie (142 uova a testa), mentre il restante 32% (66 uova per abitante) è stato impiegato dall’industria, artigianato e collettività, ed è stato quindi consumato attraverso pasta, dolci e preparazioni alimentari varie.In termini di volumi, le vendite di uova da allevamento a terra (pari al 45% dell’offerta) sono aumentate del +28%, mentre quelle di uova da gabbie arricchite (42% dell’offerta) sono diminuite del -19%.Le vendite delle altre due tipologie di uova, residuali da un punto di vista quantitativo, sono cresciute del +12% (uova bio) e del +25% (uova da allevamento all’aperto).“Sono dati che confermano quanto il pubblico si stia sempre più orientando verso un prodotto percepito come salubre e prodotto nel rispetto del benessere animale. Dall’uovo in guscio all’ovoprodotto, il presidio dell’intera filiera produttiva garantisce ad Eurovo i più alti standard qualitativi.” - ha sottolineato Filippo Cerulli responsabile relazioni esterne Eurovo, leader europeo nella produzione di uova e ovoprodotti.
“Il consumatore è sempre più interessato a due aspetti riguardanti la filiera delle uova: in primo luogo al benessere animale, il consumatore oggi si chiede come vive la gallina, in che ambiente vive e come viene alimentata e, in secondo luogo, all’origine del prodotto - ha aggiunto infine Vittorio Roberti, titolare di Fattorie Roberti azienda di Bedizzole (Brescia) che ha sviluppato un’impresa fatta di allevamenti di dimensioni medio/piccole, diffusi in varie regioni del Nord e del Centro Italia dal Piemonte al Lazio - La sfida del nostro settore sarà effettuare sempre più interventi concreti volti a rispondere a questo interesse”.