NOTE IN VIAGGIO – Il turista musicale è giovane, colto, europeo e, spesso, donna
febbraio 2019 - Il turismo musicale, in particolare quello legato alla musica classica e operistica, rappresenta un segmento importante del più ampio turismo culturale, importante in termini sia quantitativi (i numeri, pur riferiti a una nicchia, sono significativi e, nella percezione degli operatori, in crescita), sia qualitativi perché il profilo del turista musicale è quello di un turista di fascia alta, interessato a una fruizione di qualità dei luoghi, che viaggia anche fuori stagione. L'offerta musicale del territorio è inoltre un attrattore complementare per turisti con motivazioni di viaggio diverse come il turismo enogastronomico, il city tourism o il turismo culturale e creativo in senso ampio.
Nonostante questi elementi di interesse, il turismo musicale è stato poco analizzato sia in Italia sia all'estero dove solo recentemente alcuni studi hanno fornito informazioni importanti in termini di flussi e di economie generate a livello locale dall'offerta musicale. Ecco perché è stato stilato il "Primo Rapporto sul Turismo Musicale in Italia e in Veneto", con lo scopo di colmare alcune di queste lacune conoscitive. Il Rapporto è stato condotto da Fondazione Santagata per l'Economia della Cultura su incarico di CUOA Business School www.cuoa.it capofila del progetto “Note in Viaggio” (Regione Veneto D.G.R. n. 1220 dell’01/08/2017, cod. 79-1-1220-2017), in collaborazione con IULM e Il Sipario Musicale, per supportare gli operatori coinvolti dal progetto con un'analisi sistematica dell'offerta e della domanda di turismo musicale in Italia e in Veneto, in un confronto con anche alcune realtà benchmark all'estero.
Gli esiti della ricerca riguardano le enormi potenzialità del patrimonio musicale italiano in termini di place branding e di ricadute turistiche per molti territori. Un patrimonio che si traduce nei festival e nelle principali rassegne, nonché nelle stagioni dei teatri d’opera e nei luoghi legati ai grandi nomi della musica classica italiana (come, fra gli altri, Pesaro con Rossini, Lucca con Puccini, Parma con Verdi, Bergamo con Donizetti, ecc ecc). In termini di economie generate, per esempio, il Festival di Caracalla nel 2017 ha generato €4.126.000 di incassi, grazie ai suoi 77.610 spettatori, +23,4% rispetto all’anno precedente. Il Macerata Opera Festival ha raggiunto la quota di 36.500 spettatori (quasi 30.000 per le recite d’opera) e un incasso di oltre €1.263.000; il Rossini Opera Festival nel 2018 ha raggiunto il record di 18.260 spettatori con un incasso di €1.392.000.
La ricerca delinea anche il profilo del turista musicale medio: giovane, colto, europeo e, spesso, donna. Gli operatori sono stati interrogati su punti di forza (e di debolezza) dell’offerta musicale sul territorio, sui soggetti chiave, sull’ambito tematico e sui mercati di riferimento.
Il Sipario Musicale, www.ilsipariomusicale.com tour operator specializzato in viaggi musicali e leader assoluto nel panorama nazionale, ha fornito i propri dati interni a completamento della ricerca scientifica condotta da Martha Friel (IULM), mentre, nell’ambito del progetto “Note in viaggio”, ha preso parte alla formazione professionale degli operatori, già lavoratori in questo ambiente, ma provenienti da altri segmenti del mercato (ospitalità, ristorazione, guide turistiche, ecc. ecc.).