CONSORZIO VINI VENEZIA: una storia con radici profonde
aprile 2018 -Il Consorzio Vini Venezia nasce nel 2011 dalla volontà dei viticoltori del Consorzio Tutela Vini DOC Lison Pramaggiore e del Consorzio Tutela Vini del Piave DOC.
Ad oggi è uno dei pochissimi consorzi italiani nato per promuovere e tutelare ben cinque Denominazioni: DOC Venezia, DOC Lison-Pramaggiore, DOC Piave e le DOCG Lison e Malanotte del Piave.
Attualmente il Consorzio conta oltre 1700 produttori, tra soci diretti e indiretti, per un’area che va dalla Pedemontana veneta alle isole della laguna veneziana, coprendo una superficie di circa 4.939 Km² e sviluppandosi quindi sulle due province di Treviso e Venezia.
Nell’arco di 6 anni il Consorzio si è dimostrato un valido e attivo strumento dei produttori volto alla valorizzazione, promozione e diffusione delle denominazioni, ponendo particolare attenzione allo studio e alla ricerca del territorio viticolo e allo sviluppo di nuovi vigneti. Ha inoltre istituito e coordinato attività e azioni di valorizzazione del distretto d’area rurale e dei percorsi culturali, enoturistici ed enogastronomici corredata da un’intensa attività di editoria.
L’associazione, il cui Presidente attualmente in carica è Giorgio Piazza, e il Direttore è Carlo Favero, grazie a progetti attenti al territorio e a continui studi e ricerche sulle diverse varietà, ha raggiunto in pochi anni un elevato numero di soci.
Uno dei progetti più interessanti è la creazione di un “giardino sperimentale della biodiversità” custodito all’interno del brolo del Convento dei Carmelitani Scalzi di Venezia. Il progetto ha visto il recupero di tutte le varietà presenti nel capoluogo lagunare, racchiudendo sia varietà storicamente utilizzate, sia varietà collezionate dai viaggi dei frati e dei nobili locali. ( www.giardinomistico.it )
Le denominazioni tutelate sono 5 e ognuna di esse è legata a peculiari aree territoriali, le varietà che il Consorzio vede impiegate sono numerose ed eterogenee. Tra le varietà locali vantiamo lo storico Raboso Piave, il Glera, il Tocai Friulano (ora Lison), il Refosco, il Manzoni Bianco, il Verduzzo, mentre tra gli internazionali sono maggiormente presenti il Merlot, il Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc e lo Chardonnay.
Il Pinot Grigio è la varietà di punta del nord-est, costituendo in quest’area l’85% della produzione nazionale. É in queste terre che nasce il 45% del Pinot grigio esportato in tutto il mondo. Numeri importanti dunque per questa realtà che può vantare la tutela di uno dei vini più bevuti e conosciuti a livello mondiale.
Seppure la storia del Consorzio è relativamente recente, non lo si può dire del legame tra il vino e questo territorio. Testimonianze della presenza della vite e del consumo del vino in epoca romana sono custodite all’interno del museo archeologico di Quarto d’Altino e Lison (alcuni vasi e vinaccioli). I testi del geografo Strabone (44 a.C - 24 d.C.) parlano delle popolazioni di questi territori, gli “Heneti”, note per avere botti grandi più delle porte di casa ricolme di vino. Il vero sviluppo però lo abbiamo con la Repubblica della Serenissima che tra i tanti commerci, con il medio oriente e le coste orientali dell’Adriatico, contribuì notevolmente allo sviluppo della viticultura in entroterra portando nuove varietà. Lo sviluppo enografico che portarono i veneziani in tutti i possedimenti della terra ferma, all’epoca zone di villeggiatura estiva dei nobili, hanno localizzato e diffuso la vite nei luoghi in cui ancora oggi è ancora coltivata.
Per questo motivo il territorio su cui si estende la tutela è molto vasto ed è caratterizzato dalla presenza dei corsi d’acqua, antiche vie commerciali e di spostamento dei veneziani.
Partendo dalle Prealpi, ai piedi delle Dolomiti, troviamo un’ampia pianura che si può dividere idealmente in due macro aree: la zona dell’alta pianura e quella della bassa pianura. La grande passione e cultura del viticoltore fanno il resto.
L’area interessata è frutto di un lungo periodo di glaciazioni e di successivi depositi alluvionali. Il territorio è inoltre segnato dalla presenza di antiche vie d’acqua: il Tagliamento, il Livenza, il Piave e il Brenta che traportarono elementi dapprima grossolani e poi sempre più fini.
L’alta pianura ha i suoli tendenzialmente ghiaiosi, dotati di buon drenaggio, che obbligano le radici delle viti ad esplorare gli strati profondi del suolo. Queste le condizioni ottimali per produrre soprattutto vini bianchi, freschi, eleganti, aromatici con importanti note floreali e di frutta bianca.
La bassa pianura ha suoli invece composti da materiali più fini, principalmente argille e limo. Questi terreni, ben equilibrati, danno origine a vini rossi strutturati, con importanti note di frutti rossi, e a vini bianchi aromatici, pieni, strutturati e che si prestano bene all’invecchiamento. Fra l’alta e la bassa pianura vi è la fascia delle risorgive, un’area davvero interessante, principalmente dal punto di vista paesaggistico e ambientale: chi vi transita può godere di grandi suggestioni
É in queste aree che, grazie a nuovi progetti e sperimentazioni, prendono vita gli ultimi due vini nati del Consorzio: il Rosè Doc Venezia e lo Spumante Doc Venezia, due fresche interpretazioni delle potenzialità dei terroir. www.consorziovinivenezia.it