Lagazuoi Winning Ideas Mountain Awards: premiati i vincitori della prima edizione
6 febbraio 2020 -C’è chi ha inventato uno sci pieghevole per veri sportivi pronti a tutto, chi ha salvato un borgo di montagna dall’estinzione, chi ha ideato la vacanza sulla neve organizzabile con pochi click, chi ha saputo raccontare il quotidiano di una stazione sciistica da un punto di vista del tutto originale. Sono queste le intuizioni, le “visioni” emerse dai Lagazuoi Winning Ideas Mountain Awards, progetto curatoriale originale di Lagazuoi Expo Dolomiti. Il polo espositivo e culturale posizionato nella stazione di arrivo della funivia Lagazuoi, tra Cortina e la Val Badia, ha incoronato i vincitori della prima edizione.
Ieri, 5 febbraio, le premiazioni del concorso, presso lo spazio Enel di via Broletto a Milano. “Vogliamo scrollarci di dosso la retorica che vede questi luoghi unicamente come custodi della tradizione e del passato” ha sintetizzato Stefano Illing, l’imprenditore ideatore di Lagazuoi EXPO Dolomiti. Alla base di questo progetto c’è un cambiamento di paradigma, un ribaltamento di prospettive e narrazioni che genera un nuovo modo di guardare le terre alte. “Dimostrare con i fatti come si possa partire dalla montagna per immaginare un futuro sostenibile. Sviluppare tecnologie e linguaggi nuovi, misurandoci con un territorio portatore di valori propri, che ci sfida a reinventarci costantemente”.
Il giornalista e direttore del Secolo XIX Luca Ubaldeschi ha coordinato la presentazione: la cerimonia di premiazione è stata l’occasione di raccontare le idee che stanno cambiando il modo in cui viviamo l’”esperienza montagna”.
Molti gli imprenditori, giornalisti, docenti universitari, studenti mobilitati nella selezione dei candidati e nella composizione delle giurie – una per ogni categoria in concorso. Tra questi, Valeria Ghezzi, presidente di ANEF, Associazione Nazionale Esercenti Funiviari. “Un terzo del territorio italiano è vera montagna, a quota molto alta, e vogliamo che continui ad essere abitato tutto l’anno. Per questo gli impianti a fune sono parte di una rete di relazioni, un fondamentale sostegno nella lotta allo spopolamento, creano indotto attraverso la filiera turistica e valorizzano l’economia dei territori. Senza contare che i nuovi impianti funzionano ormai a energia rinnovabile. Le app e il digitale ci permettono di lavorare sull’inclusione e l’accessibilità, valori a cui teniamo molto”.
Jacopo Pertile, licensee manager di TEDxCortina, si è invece soffermato sulla versione alta – quota 1200 metri – e dolomitica del format di successo nato in California e diffusosi in tutto il mondo. “Patrocinare le buone idee, in montagna, significa anche prestare attenzione all’ambiente. Possiamo dire di essere in assoluto il primo TED, in Italia, a dotarsi di un team dedicato alla sostenibilità, che già l’anno scorso ha seguito passo per passo il project management dell’evento. Quest’anno torneremo il 21 agosto con la quarta edizione, e un tema ricco di spunti: l’emergenza, in senso sia negativo – la crisi climatica e sociale – che positivo, raccontando i talenti che affiorano, emergono in superficie. Certamente il nostro TEDxCortina farà tappa a Lagazuoi Expo Dolomiti”.
L’innovazione passa anche attraverso il mondo delle attrezzature e dell’abbigliamento tecnico. Uno dei grandi esperti del settore è il direttore di Sciare Magazine, Marco di Marco, autore della “Guida Tecnica all’Acquisto”, che ha raccontato come si stia evolvendo il mercato. “Oggi le aziende lavorano soprattutto per innalzare il livello di sicurezza di chi pratica sport, ed è molto positivo. Un’altra tendenza è la ricerca di materiali e soluzioni che aiutino a raggiungere performance migliori. D’altra parte il consumatore, è sempre più informato e meno disposto a seguire mode dettate unicamente dal marketing”.
Uno degli obiettivi del Lagazuoi Winning Ideas Mountain Awards era dare spazio ai nuovi linguaggi cinematografici e iconografici. Tra i selezionatori delle opere in concorso, categoria cortometraggi, Laura Agnoletto, Art Director di Milano Montagna Festival. “Cerchiamo di intercettare e valorizzare lo sguardo di giovani registi internazionali che alle spalle non hanno grosse case di produzione: è a loro che si rivolge, da 4 anni, il nostro concorso. Alle sezioni dedicate allo sport e alla cultura se ne è aggiunta una terza, dal 2019, legata alla sostenibilità: un tema che ha riscosso molto seguito”. Nel frattempo, fervono i preparativi per l’edizione 2020, in programma dal 22 al 25 ottobre.
L’immagine è uno dei focus dell’attività del Museo della Montagna di Torino. Secondo Marco Ribetti, il vicedirettore, “150 anni di materiali anche fotografici documentati al Museo ci insegnano a capire cosa sta accadendo ora alla montagna e anticipare quale potrebbe essere il futuro. Un elemento fondamentale del nostro museo è la cineteca, che contiene ben 4000 titoli: è veramente interessante poter osservare come, nel tempo, sia cambiato il modo di raccontare la montagna, anche grazie all’avvento delle nuove tecnologie. E chi sperimenta di più sono proprio i registi di cortometraggi”.
Chi da sempre racconta questo mondo sono i giornalisti: professionisti come Maria Corbi, capo servizio de La Stampa e della redazione Montagna. “Il nostro è l’unico quotidiano italiano che dedica un intero inserto a questo tema. La Stampa, forse anche per le sue origini torinesi, ha sempre manifestato un forte interesse per le montagne, le comunità che le abitano, gli sport che si praticano in quota. Con il tempo, intorno all’inserto è cresciuta una comunità di lettori che condividono questa passione”.
Secondo Emiliano Audisio, giornalista e curatore del Wired Next Fest di Firenze – dedicato alla scienza, la tecnologia, il business, la ricerca, l’innovazione sociale – “è giunto il momento che la montagna rivendichi ed esprima la propria identità, autonoma rispetto alla città e ad altri contesti. Non merita di essere relegata a un ruolo marginale, ormai ha i numeri per poter parlare per proprio conto, con la propria voce, anzi, le proprie voci, in qualità di laboratorio di idee e innovazione. Lo dimostrano anche le tante esperienze emerse grazie a questo concorso”.
La montagna, soprattutto, va ascoltata. Lo ha ricordato Vanda Bonardo, responsabile delle Alpi, direzione nazionale Legambiente Onlus. “Questo tipo di ambiente patisce maggiormente, rispetto ad altri, l’effetto dei cambiamenti climatici.
La montagna è perennemente in prima linea. Puntare alla sostenibilità, di conseguenza, significa assumersi la responsabilità di fare delle scelte di vita e professionali diverse da quelle compiute in passato, creare una discontinuità che imprima un’inversione di marcia, o almeno rallenti questo processo. C’è però una nota positiva: la consapevolezza sta crescendo, specialmente tra i cittadini, sempre più persone si informano, la crisi ambientale è un tema ormai nell’agenda collettiva”. Per ulteriori informazioni: www.lagazuoiwima.org