DOCG TULLUM,VINI DALLE RADICI ANTICHE
novembre 2019 - Con la vendemmia 2008 è nata Tullum, una tra le più piccole DOP d’Italia divenuta DOCG il 4 luglio 2019, data che sancisce il passaggio della Denominazione di Origine Protetta dei vini «terre tollesi» o «tullum» alla Denominazione di Origine Controllata raggiungendo così il gradino più alto nella piramide qualitativa del vino italiano. Un traguardo che rappresenta in primis un importante e atteso riconoscimento ai produttori di Tollo, cittadina in provincia di Chieti in Abruzzo, che vedono premiata la vocazione di un territorio con più di mille anni di vitivinicoltura alle spalle.
“Il recente riconoscimento a DOCG è un successo di tutto un territorio - racconta il Presidente del Consorzio Tonino Verna – che ci consegna la responsabilità e l’impegno di valorizzare ancora meglio questo angolo d’Abruzzo stretto tra il mare Adriatico e le altitudini della Majella, ricco di biodiversità agricola e alimentare e pregno di una storia vitivinicola millenaria che generazioni di viticoltori hanno saputo tramandare e che oggi ancora più di ieri abbiamo il dovere di proteggere e sviluppare. È un traguardo raggiunto grazie al saper fare squadra degli attori coinvolti in questo ambizioso progetto. La nuova Tullum DOCG testimonia ancora una volta la vocazione alla vitivinicoltura d’eccellenza delle terre tollesi, dietro la quale c’è storia, tradizione, identità e ricerca”.
La coltivazione della vite e il consumo dell’uva e del vino a Tollo hanno infatti radici antichissime risalendo già all’epoca romana. Ne fa fede e testimonianza il rinvenimento in varie contrade di Tollo di dolia da vino e da olio e celle vinarie. Alcuni di tali reperti sono oggi conservati presso il Museo Archeologico Nazionale di Chieti. Inoltre, in località San Pietro di Tollo, sono stati rinvenuti resti (Cisterne, dolia da vino e torcularum) che testimoniano l’esistenza di una “villae rusticae” romana che rappresenta uno dei primi esempi di grande azienda agraria organizzata nella quale l’economia della piantagione arborea assume importanza crescente ed in cui il vigneto è ormai nella graduatoria delle colture in testa a tutte le altre.
La specializzazione viticola si mantiene nei secoli e le dominazioni che si susseguirono a Tollo ne conservano la specificità, dai Longobardi ai Normanni fino al Regno di Napoli. Dopo tanti secoli di crescita, nel corso della Seconda guerra mondiale Tollo fu letteralmente rasa al suolo. Insieme al centro storico andarono distrutte le aziende agricole ed i vigneti. I coltivatori tollesi non si persero però d’animo e, nell’immediato dopoguerra, ripresero la coltivazione della vite. Le dolci colline tornarono a ricamarsi di vigneti. Ed è stato proprio grazie alla vite che Tollo fu uno dei pochissimi paesi abruzzesi a non essere stato interessato, se non marginalmente, dal fenomeno dell’emigrazione. Inizia così il rinascimento della viticoltura a Tollo, cammino che giunge all’istituzione della DOC Tullum nel 2008 e al passaggio a DOCG nel 2019.
La DOCG Tullum è riservata ai vini che rispondono alle condizioni e ai requisiti prescritti nel nuovo disciplinare di produzione la cui rigidità dei paramenti rappresenta proprio l’elemento caratterizzante. La vinificazione deve avvenire infatti in zona e sono escluse le uve provenienti dai vigneti in fondovalle o posti ad un’altitudine inferiore a 80 m slm. Fermo restando i vigneti esistenti, per i nuovi impianti e reimpianti la densità non può essere inferiore a 1.600 ceppi/ettaro per la pergola abruzzese e 4.000 ceppi/ettaro per i filari.
La DOCG Tullum si estende oggi su 14,5 km quadrati e insiste su 300 ettari potenziali. Le tipologie attualmente prodotte sono: Rosso Riserva, Rosso, Pecorino, Passerina e Spumante.
Accanto alla tradizione e alle radici storiche, un ruolo molto importante nel passaggio da DOP a DOCG va attribuito anche all’incidenza dei fattori umani, fondamentali in quanto attraverso la definizione, il miglioramento e la sperimentazione di alcune pratiche viticole ed enologiche oggi si riescono a ottenere prodotti dalle spiccate caratteristiche di tipicità. “È importante la tradizione, ma per noi è sempre stata fondamentale la ricerca – spiega il Presidente Verna – Dobbiamo assicurarci infatti che in ogni nostra azione siano rispettati tre parametri fondamentali: la tradizione, l’uomo e la ricerca. È stata la sinergia costante di questi tre fattori a permetterci di raggiungere questo importante traguardo. Il nostro auspicio ora è che la DOCG Tullum - continua Verna - dia maggiore forza alle aspirazioni di miglioramento delle condizioni produttive ed economiche di una zona da sempre vocata a “fare Vino” e ci auguriamo che il lavoro di conservazione e valorizzazione delle emergenze archeologiche in località San Pietro possa dare nuovo impulso allo sviluppo del territorio.”
Il territorio di Tollo conferisce ai vini un’unicità. Questa è motivata anzitutto dal clima, influenzato dalle brezze provenienti dal mare, che si trova a pochi chilometri, e dalle escursioni termiche tra il giorno e la notte dovute alla vicinanza del massiccio della Majella da un lato e dal mare Adriatico dall’altro. Vi sono poi le caratteristiche del suolo che presenta substrati sciolti, e risulta quindi non troppo fertile, e terreni fini. Il binomio clima-terreno fa sì che il territorio si presenti diverso nelle singole frazioni, motivo per cui la DOCG Tullum identifica le tipologie in base alla loro collocazione sul mappale.
Le connessioni tra l’ambiente pedoclimatico, il vitigno e la storia del territorio identificano, distinguono e rendono riconoscibile il vino prodotto in una specifica area. La DOCG Tullum è il risultato di anni di prove, studi e ricerche storiche, che hanno evidenziato la vocazione di questo territorio. Le uve provenienti da Tollo presentano peculiarità diverse dalle altre aree d’Abruzzo, non solo per le caratteristiche climatiche e pedologiche ma anche per le influenze delle tradizioni locali e il valore sociale assunto dalla viticoltura. Per questo motivo Tullum introduce per la prima volta il concetto di cru da singoli vigneti. Il disciplinare di produzione, infatti, individua nei singoli fogli di mappale i vigneti autorizzati all’impianto delle specifiche varietà. I terreni destinati alla DOCG Tullum sono esclusivamente a Tollo e si trovano tutti in collina: sono infatti esclusi i vigneti di fondovalle. Il disciplinare prevede basse rese per ettaro, l’utilizzo di varietà autoctone e pratiche di cantina rispettose del prodotto. La DOCG prende il nome dal toponimo “Tullum” di origine medievale, periodo nel quale i precursori degli attuali viticoltori si affrancarono dalle angherie della classe baronale.