EXPO Milano 2015: un “bosco” creato in un attimo dimostra la performance della natura
Giugno 2015 - Godere del clima fresco del bosco nel mezzo della calura della città: possono farlo i visitatori del padiglione austriaco all’Expo Milano 2015.Il punto più alto del bosco è la cima di un Carpino di dodici metri.
Nel contributo austriaco all’EXPO la natura non è solo un’apparenza “verde”, ma il punto fondamentale: senza l’utilizzo di sistemi di climatizzazione, la temperatura percepita all’interno del padiglione austriaco è di circa 5 ºC inferiore a quella circostante. L’architetto Prof. Klaus K. Loenhart aggiunge: “Il nostro padiglione è un prototipo per una progettazione urbana futuristica che sfrutti la performance della natura. Diversamente da quanto accade con i tradizionali sistemi di climatizzazione, la sinergia di natura e tecnologia produce all’interno del padiglione aria “fresca” senza utilizzare corrente esterna e senza creare calore di scarto. La nostra visione: integrare in futuro i principi della bio-performance nelle nostre città. Infatti, aumentando del 10% la sostenibilità, si potrebbe andare a bilanciare l’aumento di 2° della temperatura dovuto ai cambiamenti climatici”.
Gli edifici sono oggi i principali colpevoli del consumo energetico e delle emissioni di CO2. Il padiglione dell’Austria al contrario indica visioni “Second Nature” di edifici ecologici che si basano sul rendimento stesso della natura. Il bosco del padiglione austriaco dell’EXPO lavora come una centrale di “produzione aria”: in un’ora produce una quantità di ossigeno sufficiente per 1.800 visitatori. L’evapotraspirazione attivata dal terreno boschivo fà percepire ai visitatori un ambiente più fresco di circa 5 ºC. Complessivamente le piante presentano una superficie fogliare di 43.200 m2, e producono 62,5 kg di ossigeno in un’ora. Contemporaneamente il bosco assorbe 92 kg di CO2 al giorno, e anche per la produzione dell’energia si ispira all’intelligenza della natura: per la produzione di corrente vengono usate celle solari a colorante, le cosiddette celle di Grätzel. Viene quindi prodotta energia dalla luce, secondo il principio della fotosintesi. Quello che avviene in ogni foglia del bosco all’interno del padiglione in scala più piccola, continua qui, su scala più grande. Le celle di Grätzel inoltre possono sfruttare anche la luce debole e la luce artificiale, e in più possono produrre un “effetto ombra” durante il giorno.Il bosco all’interno del padiglione austriaco dell’EXPO si estende per tutta la superficie interna di 560 m2. Sono piantati in totale 60 alberi, con altezze fino a 12 metri. Abeti rossi, abeti bianchi, larici, faggi, betulle, querce e molti altri tipi di alberi si affiancano in questo fitto microcosmo boschivo. Le cime degli alberi più alti superano in altezza la maggior parte degli altri padiglioni, caratterizzando fortemente a livello visivo lo skyline dell’EXPO, soprattutto di notte, quando un’apposita illuminazione ne sottolinea la presenza. Gli alberi verranno affiancati nel prossimo anno da molti compagni verdi: arbusti e cespugli, insieme a muschi e licheni completeranno la rappresentazione della varietà degli ecotipi boschivi.
Il Dr. Bernhard Scharf, dell’Istituto di Ingegneria Naturalistica e Architettura del paesaggio dell’Università delle risorse naturali di Vienna ha sviluppato per il padiglione il concetto della Tecnica di vegetazione. Ne è convinto: “Con una bio-performance intensiva potremo compensare gli effetti dei cambiamenti climatici entro la fine del secolo. Anche la Commissione Europea ha riconosciuto il valore del capitale naturale, e sviluppato una strategia per infrastrutture verdi. Partendo da questa base, con il concetto del nostro padiglione vogliamo mostrare quali sinergie siano oggi possibili con le conoscenze a disposizione, abbinando natura e mezzi tecnologici”. Proprio nelle realtà urbane ad alta densità abitativa, con molte superfici chiuse, in estate si creano le cosiddette Sommer Urban Heat Islands, delle vere e proprie “isole di calore”. Diversi studi dimostrano che le piante influenzano positivamente la temperatura percepita ovvero la temperatura fisiologica equivalente (PET). Esse riducono la temperatura dell’aria, ma ancora di più riducono l’irraggiamento di calore e aumentano l’umidità dell’aria. Nel complesso il comfort termico migliora sensibilmente. Nel bosco del padiglione austriaco questo effetto è concretamente esperibile.
In natura l’ecosistema del bosco ha bisogno di migliaia di anni per raggiungere il suo climax. Il bosco del padiglione austriaco è nato invece in pochi mesi, con il know-how degli specialisti dell’Università delle risorse naturali di Vienna e dell’Università di Tecnica di Graz. Nella superficie espositiva dell’EXPO di Milano è stato prima posato il terreno e sono state preparate le superfici d’acqua. Su questo paesaggio così creato, sono ora piantati gli alberi: alcuni di loro contano 30 e più anni di età. La piantumazione degli alberi dà anche il ritmo per la realizzazione dell’involucro esterno dell’edificio, che cresce gradualmente con la crescita del bosco. A oggi giugno 2015, il bosco così rapidamente creato si presenta fresco e arioso, rendendo possibile l’esperienza diretta della performance della natura.