IL SUCCESSO DI VULCANEI TESTIMONIA L’INTERESSE VERSO I VINI DA SUOLI VULCANICI
maggio 2019 - Vulcanei, il più grande banco di assaggio di vini da suoli vulcanici, è un’occasione ghiotta per degustare in un unico luogo moltissime etichette provenienti da tutta l’Italia e in particolare dai Colli Euganei, ma anche dei Paesi ospiti - quest’anno le Isole Azzorre, Canarie e Santorini. Occasione colta dai più di 1.000 appassionati che hanno affollato gli spazi di Villa Papafava presso la Tenuta Frassanelle a Bastia di Rovolon (PD) domenica 19 maggio. Per i produttori euganei la manifestazione rappresenta, oltre che la principale vetrina, una opportunità di confronto con le altre produzioni su suoli vulcanici e si traduce in stimoli per il futuro a 50 anni dalla istituzione della denominazione.
Concentrare in un unico luogo, peraltro affascinante, centinaia di etichette di vini provenienti da aree con suoli vulcanici italiani, dai Colli Euganei alle Isole Eolie, e da isole di altri Paesi. È questo il punto di forza di Vulcanei, il più grande banco d’assaggio di vini da suolo vulcanico - organizzata dal Consorzio Vini Colli Euganei in collaborazione con la Strada del Vino dei Colli Euganei - che domenica 19 maggio a Villa Papafava presso la Tenuta Frassanelle a Bastia di Rovolon (PD) ha richiamato più di 1.000 appassionati ai banchi di assaggio dei vini di 26 aziende euganee, di altrettante cantine presenti, direttamente o nelle collettive di 5 Consorzi da altre aree vulcaniche italiane, e di introvabili etichette delle isole portoghesi Azzorre, delle spagnole Canarie con Tenerife e della greca Santorini ritornata a grande richiesta.
“Vulcanei rappresenta per i produttori del Consorzio Vini Colli Euganei un’occasione di confronto con le altre produzioni su suoli vulcanici – ha sottolineato Marco Calaon, che del Consorzio è presidente – una opportunità che si traduce in stimoli per il futuro. Al contempo è per noi la manifestazione principe per mettere in vetrina il meglio della produzione dei Colli Euganei. Forti di un carattere identitario conferito dall’origine dei suoli, unitamente alla morfologia e agli svariati microclimi che si susseguono sui diversi versanti dello stesso monte, possiamo parlare di “euganeità” anche in relazione a vini da Merlot e Cabernet. Altro plus dei Colli Euganei è il territorio pressoché incontaminato. Abbiamo infatti un paesaggio in cui il vigneto occupa non più del 10% del comprensorio a complemento di boschi e oliveti, punteggiato di bei borghi. Questo basso impatto della viticoltura ha fatto sì che l’intera area sia rimasta in equilibrio con se stessa, non esiste nulla di intensivo qui, se non il rispetto per il territorio. Questa condizione particolare e la posizione sul ‘parallelo del vino’, il 45°, determinano una vocazionalità alla viticoltura che ne rende più facile la conduzione sostenibile”.
Il reiterarsi del successo di Vulcanei testimonia la curiosità che esiste attorno ai vini da suoli vulcanici e alle loro peculiarità. Ne sono stati testimoni a Vulcanei 2019 i vini vulcanici delle denominazioni venete Colli Berici, Gambellara, Monti Lessini, Soave e Valle dell’Agno, i Nebbioli dell’Alto Piemonte, i vini della Tuscia - tra Toscana, Umbria occidentale e Lazio settentrionale-, quelli umbri del vulcano San Venanzo e i laziali del Lago di Bolsena e di Velletri. E poi spostandosi a Sud, quelli campani del Vesuvio e siciliani dell’Etna e delle Isole Eolie. L’assenza di alcuni nei banchi di assaggio, come l’Aglianico del Vulture, è stata colmata dai tasting. Tasting a cura dell’Ais di Padova che anche in questa quarta edizione della manifestazione euganea hanno riscosso grande successo, come la masterclass tenuta da John Szabo, master sommelier, tra i maggiori esperti mondiali di vini da suoli vulcanici.
“Difficile individuare tutte le caratteristiche comuni ai vini vulcanici – ha spiegato John Szabo –perché non esiste un solo un tipo di suolo vulcanico, ma diversi. Tuttavia nelle mie ricerche, degustandone molti nel mondo, trovo che siano piuttosto sapidi, salini e meno fruttati di altri vini prodotti su altre tipologie di suolo. In generale hanno una maggiore capacità di invecchiare per la loro acidità totale più alta, il pH un po’ più basso e un contenuto più importante di polifenoli. I Colli Euganei – ha concluso – sono molto interessanti in particolare perché vi si trovano alternati terreni di origine vulcanica e calcarea che fanno esprimere le stesse uve in modo diverso, come abbiamo verificato durante la masterclass sullo stesso taglio bordolese ottenuto sui due tipi di suolo. Una possibilità interessante ed esplorata dai produttori euganei”.
Ad accompagnare i vini diverse proposte food del territorio, dall’oca burger ai salumi, dai formaggi ai dolci, passando per il pregiato olio extravergine di oliva dei Colli Euganei.
“Bilancio quindi ottimo per Vulcanei 2019 – ha affermato Lisa Chilese, responsabile promozione del Consorzio. Dopo l’affollata preview patavina, svoltasi l’11 maggio all’interno del programma del Salone dei Sapori, abbiamo chiuso in bellezza a Frassanelle. La pioggia incessante di queste settimane non ha certo aiutato i nostri eventi, ma i wine lover non si sono fatti spaventare dal meteo. L’esito positivo dei due appuntamenti è stato frutto di un importante lavoro di squadra e dell’entusiasmo che continua ad animare i viticoltori vulcanici italiani”.
Il Consorzio Vini Colli Euganei ha in serbo ancora sorprese per questo 2019 in cui festeggia il cinquantesimo dal riconoscimento della Doc. Un’anticipazione: il leitmotiv dell’evento di chiusura saranno i vini rossi… Intanto il prossimo appuntamento per incontrare i viticoltori euganei, è il “Montagnana Wine Festival” in programma nella cittadina murata nel secondo weekend di giugno.